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lunedì 9 maggio 2011

Bignè...gnam gnam


Ingredienti per 5 persone: 
Per la pasta: 75 g di farina, 2 uova, 50 g di burro, sale 
Per farcire: crema pasticciera e nutella


Preparazione:

Pasta per bignè: Tagliate a tocchetti il burro e lasciatelo ammorbidire leggermente a temperatura ambiente.
Mettete al fuoco una casseruola con 125 g d'acqua, il burro e un pizzico di sale; non appena prende bollore allontanate la casseruola dal fuoco e incorporatevi tutta la farina e mescolate vigorosamente con un cucchiaio di legno sino a ottenere una massa soda e omogenea. Ponete di nuovo il recipiente sul fuoco basso e continuate a mescolare sino a quando il composto si staccherà dalle pareti e sfrigolerà come se friggesse. Spegnete e lasciate raffreddare. Quando l'impasto sarà freddo incorporatevi uno alla volta le uova. Mettete il composto in una tasca da pasticcere con bocchetta rotonda e distribuitelo a ciuffetti grandi quanto una grossa ciliegia e ben distanziati, su una teglia che avrete prima unto di burro. Fate cuocere in forno preriscaldato, per 12-13 minuti a 200°c, quando i bignè diventeranno gonfi e dorati toglieteli dal forno e fateli raffreddare. Tagliate parzialmente la calotta e farcite con crema pasticciera o nutella, glassate poi a piacere.


Crema pasticciera: 4 tuorli, 50 g di farina, 100 g di zucchero, 1/2 l di latte, una bustina di vanillina.
In una casseruola mescolate i tuorli d'uovo, lo zucchero e la farina fino ad ottenere un composto soffice e privo di grumi. Incorporate il latte freddo versato a filo e la vanillina, senza mai smettere di mescolare. Ponete la casseruola su fiamma bassa e mescolate in continuazione, portate il composto a ebollizione. Lasciate sobbollire per qualche istante, spegnete la fiamma e lasciate raffreddare la crema. Ogni tanto mescolate per non far formare una pellicola in superficie.

venerdì 6 maggio 2011

Le terme di Calsteldoria


Sorgenti naturali d'acqua, chiamate dagli abitanti "Li Caldani", le terme di Calsteldoria (provincia Olbia-Tempio) sono le attrazioni principali della zona.
Polle d'acqua bollente, si fondono con il Coghinas, scavano una conca tra il Monte Ruju e il Monte Ortigiu, e dopo secoli di continua erosione, si è formata, in mezzo ad un paesaggio suggestivo e pittoresco, una gola piena di fumi di vapore, che suggeriscono allo spettatore sinistre storie.


La piccola caletta di sassi è decisamente più rassicurante: circondata dalla flora ricca di palme, di pini secolari ed eucalipti, sorge il complesso termale da poco inaugurato, dove si può godere dei benefici delle calde acque.
In diversi punti della riva sorga l'acqua bollente, e nella giusta stagione non è impossibile trovare bagnanti che godono del tepore dell'acqua, e dei suoi fanghi.
Noi stesse, in visita alle terme, abbiamo assistito alla scena di un cagnolino che vedendo l'acqua ci si è bagnato le zampette, salvo poi accorgersi di come fosse troppo calda ed essere salvato dal suo padrone, che prontamente l'ha riportato a nella caletta.

mercoledì 4 maggio 2011

Mariedda, s'istiridda


Un poesia di Pasquale Dessanay recita di una servetta che, d'inverno, fa ritorno verso casa con una brocca d'acqua gelata:

”Fit una die de iberru mala e fritta
fit bentu, fit froccande a frocca lada
e Mariedda, totu tostorada,
ghirabat chin sa brocca dae Istiritta.
Buffandesi sas ungras, poveritta!
Fachiat a cada passu s'arressada
e dae sa fardettedda istrazzulada
nch'essiat un'anchichedda biaitta.
Mentras andabat gai arressa arressa,
istabat annottandesi sa frocca
ch'imbiancabat una murichessa,
Cando trabuccat... e a terra sa brocca!
Mariedda pranghende tando pessat
chi li cazzan su frittu chin sa socca.”

”Era una giornata d’inverno cattiva e fredda,
ventosa e fioccava a larghe falde,
e Mariedda, tutta intirizzita,
tornava con la brocca da Istiritta,
soffiandosi le unghie, poveretta!
Faceva sosta ad ogni passo 
e dal gonnellino tutto stracciato
spuntava una gambetta livida di freddo.
E mentre avanzava con fatica,
stava a guardare i fiocchi di neve
che imbiancavano un gelso,
quando inciampa... e a terra la brocca!
Mariedda piangendo allora pensa
che le toglieranno il freddo 
a suon di frustate.” 

La poesia è dedicata all'antica fontana Istiritta, oggi scomparsa, e i nuoresi per ricordarla hanno fatto edificare a Mario Costa una piccola piazzola con una statuetta in memoria di Mariedda, a cui si rompe la brocca durante il cammino.

lunedì 2 maggio 2011

Torta millefoglie... gnam gnam!!


Ingredienti per 8 persone:
Per la pasta: Pasta sfoglia da fare in casa o già pronta!
Per la farcia: Crema pasticciera.
Per decorare: 50 g di noci sgusciate o se preferite mandorle e nocciole, zucchero a velo o panna montata, fragole, decori in ostia...

Crema pasticciera: 4 tuorli, 50 g di farina, 100 g di zucchero, 1/2 l di latte, una bustina di vanillina.
In una casseruola mescolate i tuorli d'uovo, lo zucchero e la farina fino ad ottenere un composto soffice e privo di grumi. Incorporate il latte freddo versato a filo e la vanillina, senza mai smettere di mescolare.
Ponete la casseruola su fiamma bassa e mescolate in continuazione, portate il composto a ebollizione. Lasciate sobbollire per qualche istante, spegnete la fiamma e lasciate raffreddare la crema. Ogni tanto mescolate per non far formare una pellicola in superficie.

Pasta sfoglia: 500 g di farina, 500 g di burro (per farla meno pesante e più morbida da tagliare consiglio di usare 250 g di burro e 250 g di margarina), sale,circa 250 g di acqua fredda.
Lasciate ammorbidire il burro a temperatura ambiente, setacciate 400 g di farina mescolandola con un cucchiaino raso di sale, disponetela quindi a fontana sulla spianatoia. Impastate velocemente ed energicamente con circa 250 g di acqua fredda, per 5 minuti, formate un panetto avvolgetelo nella pellicola trasparente e lasciate riposare in frigorifero per una ventina di minuti.
Impastate la farina rimasta con il burro (e la margarina se decidete di usare anche questa), formate un panetto, avvolgetelo nella pellicola trasparente e lasciate riposare  in frigorifero per 15 minuti.
Sulla spianatoia infarinata stendete il primo impasto, formate un rettangolo non troppo grande, collocate al centro il secondo impasto e ripiegatevi sopra i quattro lembi di pasta. Stendete la pasta in modo da formare un'altro rettangolo ( il mattarello deve essere spinto sempre in avanti e indietro nella medesima direzione e non ai lati). Ripiegate i lati lunghi del rettangolo verso il centro della sfoglia e quindi sovrapponete la metà inferiore con quella superiore: la pasta sarà stata piegata quattro volte. Girate il panetto stendete la pasta con il mattarello spingendo in avanti e indietro e ripiegate la pasta in quattro con il procedimento spiegato in precedenza, avvolgetelo nella pellicola trasparente e lasciatela riposare in frigorifero per 30 minuti.
Stendete e ripiegate la pasta altre due cercando di non toccarla troppo con le mani perché il calore potrebbe far sciogliere il burro. Stendete la pasta sulla spianatoia e datele la forma desiderata .

Preparazione: Preparate la pasta sfoglia, trascorso l'ultimo periodo di riposo, stendete la pasta e preparate dei dischi di pochi millimetri di spessore oppure potete darle la forma che preferite.
Punzecchiate i dischi di pasta con i rebbi di una forchetta e fateli cuocere uno dopo l'altro nel forno già ben caldo (220°C) per pochi minuti (devono diventare dorati e fragranti) fate poi raffreddare.
Preparate la crema pasticciera e lasciatela raffreddare. Tritate le noci o le mandorle e le nocciole. Alternate i dischi di pasta sfoglia con spessi strati di crema pasticciera, terminate con un disco di pasta sfoglia che cospargerete di zucchero a velo o di panna montata, Spalmate un leggero strato di crema sui bordi della torta e ricopriteli con il trito di mandorle e nocciole o noci. Decorate poi a piacere.